Solo poche Commissioni hanno finora garantito i collegamenti a distanza. Il Dl varato il 31 marzo proroga la misura emergenziale.

Anche per il processo tributario non si svolgeranno udienze in presenza almeno fino al 31 luglio. A prevederlo è il decreto legge approvato dal consiglio dei ministri il 31 marzo che proroga alcune misure di emergenza a seguito della pandemia. A questa proroga sono interessati tutti i processi, non solo quello tributario. Peraltro, la data individuata (31 luglio) è l’ultimo giorno prima della sospensione feriale dei termini (1-31 agosto) con la conseguenza che, salvo fissazione di udienze che non beneficiano di tale sospensione, la ripresa in presenza dovrebbe avvenire non prima del 1° settembre.

Fino ad allora, per lo svolgimento delle udienze tributarie resteranno operative le previsioni contenute nell’articolo 27 del Dl 137/2020 che autorizza lo svolgimento delle udienze pubbliche e camerali e delle camere di consiglio con collegamento da remoto con decreto motivato del presidente della commissione tributaria da comunicarsi almeno cinque giorni prima della data fissata per l’udienza stessa.

In alternativa alla discussione con collegamento da remoto, le controversie fissate per la trattazione in udienza pubblica, passano di fatto in decisione sulla base degli atti o al più viene consentita un’ulteriore memoria scritta, ma la trattazione avverrà sempre senza le parti. In concreto, in questi mesi, nonostante i decreti Mef, le delibere del Cpgt e quant’altro necessario per lo svolgimento delle udienze a distanza, solo poche commissioni hanno garantito tali collegamenti. Così le trattazioni avvengono ormai di norma in forma scritta, al più, previa specifica e motivata richiesta, rinviate a nuovo ruolo o a una data in cui si spera sia terminato lo stato emergenziale.

Fonte Norme e Tributi Plus Diritto de “Il Sole 24 Ore” del 01/04/2021