I progetti nel Piano strutturale di bilancio. Target PNRR ancora lontani

Un’unica piattaforma per i depositi telematici dei processi, civili, penali, amministrativi, tributari e contabili entro il 2028 e, entro il 2029, completa interoperabilità tra i sistemi e banche dati del ministero della Giustizia e le banche dati di ministeri ed agenzie.

Ulteriori novità in vista per la digitalizzazione della Giustizia, scritte nero su bianco nel Piano strutturale di Bilancio, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 29 settembre e ora all’esame del Parlamento.

Purtroppo di questi progetti al momento non se ne sa molto di più, se non che il Governo ha deciso di spostare in alto la bacchetta del salto digitale degli uffici giudiziari (anche se le cose non vanno benissimo), anche perché deve spingere ancora il piede sull’accelerazione della efficienza della Giustizia.

Da una parte, l’esecutivo Meloni intende provvedere all’aggiornamento della strategia di innovazione del ministero della Giustizia, che dovrà garantire entro la fine del 2027 la digitalizzazione di tutti i procedimenti penali, ivi inclusi i sistemi degli uffici del Giudice di pace e del Tribunale di sorveglianza.

Inoltre, dichiara che “al fine di facilitare la semplificazione e unificazione dei depositi degli atti nel processo telematico in tutti i plessi giurisdizionali, si provvederà alla digitalizzazione dei depositi degli atti processuali civili, penali, amministrativi, tributari e contabili entro il 2028, con la creazione di un’unica piattaforma informatica. Infine, entro il 2029 verrà garantita la completa interoperabilità tra sistemi e banche dati del ministero della Giustizia e le banche dati di ministeri ed agenzie”.

Fonte “Norme e Tributi Plus Diritto” de “Il Sole 24 Ore” del 14/10/2024